Qualcosa in Libertà
Un progetto di arte partecipata per Piazza della Libertà
La poetica dell’opera “aperta” tende a promuovere nell’interprete ‘atti di libertà cosciente’, a porlo come centro attivo di una rete di relazioni inesauribili (...) Umberto Eco citando Henri Pousseur in ‘Opera aperta’ Il Gruppo Qualcosa da dire è lieto di presentare l’evento conclusivo del progetto d’arte partecipata Qualcosa in Libertà, il 20 Settembre 2015 in Piazza della Libertà dalle ore 15, preceduto da 3 eventi collaterali il 14, 16, 17 Settembre, realizzato con il patrocinio del Comune di Firenze, il sostegno dello sportello EcoEquo, Legambiente, Alta Rosa e la collaborazione di LibriLiberi Sit’N’Breakfast e Hotel Bonifacio.
Creato dall’incontro delle riflessioni di due artiste visive, Meri Iacchi e Gioia Bernalotti, quest’evento vedrà l’installazione in Piazza della Libertà di circa 4000 barchette in paper clay, frutto di 3 mesi di laboratori aperti alla collettività. Materia fondante dell’evento sarà ancora una volta, però, non l’oggetto, ma la partecipazione della cittadinanza stessa in tutte le sue diverse forme, dal singolo individuo alle scuole, alle università e associazioni sociali.
Ponendosi nel filone artistico che utilizza la sfera delle interrelazioni umane e il suo contesto sociale come base teorica e materiale creativo, Qualcosa in Libertà amplia le opportunità per le relazioni interumane, riconquistando il ruolo sociale di luoghi fisici storici marginalizzati (come Piazza della Libertà) nel tessuto contemporaneo della città. Le piazze sono storicamente il luogo d'incontro privilegiato perché contengono attività che aggregano il senso di socialità. Piazza della Libertà ha una lunga ed importante storia, ma sembra oramai dimenticata, confusa tra il rumore e il traffico che la invade.
Vorremmo tornare a raccontarla, dando vita ai ricordi: i cittadini del quartiere verranno invitati a scrivere le loro memorie vissute nella piazza che, riportate su fogli di carta animati dal vento, saranno come voci silenziose. Tracciando un filo continuo tra passato, presente e futuro, desideriamo anche riattualizzare una delle attività sociali più comuni delle piazze: il gioco. Fare le barchette é una cosa che tutti impariamo da bambini. Tutti le poniamo in bacini d’acqua per vederle magicamente navigare libere in mondi immaginari. Le barchette di paper clay verranno poste nell’acqua della fontana della piazza e anche fuori dalla fonte, per indicare la tensione verso lo spazio fisico della città.
Il 20 Settembre sarà una celebrazione della vita sociale tra racconti, immaginazione e gioco. Venite a giocare con noi!
Il Laboratorio delle barchette e le fasi di produzione
Tutte le barchette sono state realizzate nell'ambito di un laboratorio in via delle ruote 1A, nell’expasticceria oggi in disuso. Nei suoi 3 mesi di vita il laboratorio ha registrato una affluenza di circa 400 persone tra gruppi, associazioni, scuole, nuclei familiari e singoli individui che per la maggior parte sono tornati più volte a dare un contributo importante.
Le spese di produzione e organizzazione del laboratorio sono state sostenute dal gruppo Qualcosa da dire.
Eventi che precedono il 20 Settembre
In attesa dell’evento conclusivo, previsto per domenica 20 Settembre in Piazza Libertà, tre serate di veglia offriranno un’ulteriore possibilità per partecipare al lavoro collettivo, contribuendo alla rifinitura delle barchette. Per l’occasione saranno aperti alcuni giardini di difficile accesso al pubblico: un’opportunità eccezionale per conoscere un patrimonio ambientale dietro i portoni della nostra città. 14 Settembre, ore 19-20.30 - Hotel Bonifacio, via Bonifacio Lupi 21 16 Settembre, ore 19-20.30 - Giardino privato, via delle Ruote 31 presso casa Ranghi 17 Settembre, ore 19-20.30 - LibriLiberi Sit’N’Breakfast via S. Gallo n.25/R 20
Settembre, programma
La giornata del 20 Settembre inizia alle ore 15 con un’azione di riqualifica e pulizia della piazza in collaborazione con Legambiente, seguita dalla installazione collettiva.
Qualcosa da Dire
Il gruppo nasce da un’idea di Meri Iacchi e dalla sua partecipazione al workshop the Topography of Citizienship tenuto nel maggio 2013 da Pietro Gaglianò presso la scuola internazionale d'arte SRISA. Il progetto si è sviluppato a partire da un dibattito condiviso con le persone che vivono il quartiere, chiedendo loro di raccontarsi e raccontare i propri disagi, le condizioni di benessere, le relazioni e i fatti storici. Questo ha segnato un primo passo verso la partecipazione consapevole alla riappropriazione della sfera pubblica. E ha rappresentato soprattutto un atto di responsabilità allargato (o spostato) dall'ambiente privato a quello pubblico. Tra i tanti progetti messi in campo vi è quello di recuperare spazi urbani e privati in disuso, consapevoli dell’importanza di mantenere socialmente vivo lo spazio cittadino, rivitalizzando il patrimonio anziché produrre nuova cementificazione.
BIOGRAFIE
Gioia Bernalotti, Artista
Gioia Bernalotti (1980), è una ceramista-scultrice diplomata all’Accademia di Belle Arti di Firenze (2014). La sua ricerca artistica verte su un linguaggio intimista e poetico dando voce e forma di rimembranza a storie nascoste della nostra contemporaneità. Ha partecipato a progetti culturali e collaborato con vari artisti, fra i quali Annalisa Guerri e l’artista giapponese Ryota Shioya. Fra le ultime mostre si ricordano: Temporary Monuments, SRISA Art Gallery (Firenze), Under the Ground, Galleria CerriArte (Montepulciano), Mai Perduta alla California University (Firenze). Per maggiori informazioni gioiabernalotti.weebly.com
Meri Iacchi, Curatrice del progetto
Meri Iacchi, (1964) artista fiorentina, conduce la sua ricerca al confine tra arte pubblica e arte relazionale. La sua riflessione artistica si sviluppa all’ interno di progetti in cui il tema della relazione è inteso come luogo di senso, come risorsa sociale e come pratica estetica. Tra i suoi progetti più significativi ricordiamo: Progetto Connected a cura di Silvia Petronici, Orto Botanico Firenze 2013 Orto Botanico di Palermo 2014 e Progetto Qualcosa da dire per un workshop a cura di Pietro Gaglianò The topography of citizien.
Per ulteriori informazioni e immagini rivolgersi a [email protected] Catalogo a cura di Livia Dubon. Per ordinare una copia rivolgersi al [email protected]
Un progetto di arte partecipata per Piazza della Libertà
La poetica dell’opera “aperta” tende a promuovere nell’interprete ‘atti di libertà cosciente’, a porlo come centro attivo di una rete di relazioni inesauribili (...) Umberto Eco citando Henri Pousseur in ‘Opera aperta’ Il Gruppo Qualcosa da dire è lieto di presentare l’evento conclusivo del progetto d’arte partecipata Qualcosa in Libertà, il 20 Settembre 2015 in Piazza della Libertà dalle ore 15, preceduto da 3 eventi collaterali il 14, 16, 17 Settembre, realizzato con il patrocinio del Comune di Firenze, il sostegno dello sportello EcoEquo, Legambiente, Alta Rosa e la collaborazione di LibriLiberi Sit’N’Breakfast e Hotel Bonifacio.
Creato dall’incontro delle riflessioni di due artiste visive, Meri Iacchi e Gioia Bernalotti, quest’evento vedrà l’installazione in Piazza della Libertà di circa 4000 barchette in paper clay, frutto di 3 mesi di laboratori aperti alla collettività. Materia fondante dell’evento sarà ancora una volta, però, non l’oggetto, ma la partecipazione della cittadinanza stessa in tutte le sue diverse forme, dal singolo individuo alle scuole, alle università e associazioni sociali.
Ponendosi nel filone artistico che utilizza la sfera delle interrelazioni umane e il suo contesto sociale come base teorica e materiale creativo, Qualcosa in Libertà amplia le opportunità per le relazioni interumane, riconquistando il ruolo sociale di luoghi fisici storici marginalizzati (come Piazza della Libertà) nel tessuto contemporaneo della città. Le piazze sono storicamente il luogo d'incontro privilegiato perché contengono attività che aggregano il senso di socialità. Piazza della Libertà ha una lunga ed importante storia, ma sembra oramai dimenticata, confusa tra il rumore e il traffico che la invade.
Vorremmo tornare a raccontarla, dando vita ai ricordi: i cittadini del quartiere verranno invitati a scrivere le loro memorie vissute nella piazza che, riportate su fogli di carta animati dal vento, saranno come voci silenziose. Tracciando un filo continuo tra passato, presente e futuro, desideriamo anche riattualizzare una delle attività sociali più comuni delle piazze: il gioco. Fare le barchette é una cosa che tutti impariamo da bambini. Tutti le poniamo in bacini d’acqua per vederle magicamente navigare libere in mondi immaginari. Le barchette di paper clay verranno poste nell’acqua della fontana della piazza e anche fuori dalla fonte, per indicare la tensione verso lo spazio fisico della città.
Il 20 Settembre sarà una celebrazione della vita sociale tra racconti, immaginazione e gioco. Venite a giocare con noi!
Il Laboratorio delle barchette e le fasi di produzione
Tutte le barchette sono state realizzate nell'ambito di un laboratorio in via delle ruote 1A, nell’expasticceria oggi in disuso. Nei suoi 3 mesi di vita il laboratorio ha registrato una affluenza di circa 400 persone tra gruppi, associazioni, scuole, nuclei familiari e singoli individui che per la maggior parte sono tornati più volte a dare un contributo importante.
Le spese di produzione e organizzazione del laboratorio sono state sostenute dal gruppo Qualcosa da dire.
Eventi che precedono il 20 Settembre
In attesa dell’evento conclusivo, previsto per domenica 20 Settembre in Piazza Libertà, tre serate di veglia offriranno un’ulteriore possibilità per partecipare al lavoro collettivo, contribuendo alla rifinitura delle barchette. Per l’occasione saranno aperti alcuni giardini di difficile accesso al pubblico: un’opportunità eccezionale per conoscere un patrimonio ambientale dietro i portoni della nostra città. 14 Settembre, ore 19-20.30 - Hotel Bonifacio, via Bonifacio Lupi 21 16 Settembre, ore 19-20.30 - Giardino privato, via delle Ruote 31 presso casa Ranghi 17 Settembre, ore 19-20.30 - LibriLiberi Sit’N’Breakfast via S. Gallo n.25/R 20
Settembre, programma
La giornata del 20 Settembre inizia alle ore 15 con un’azione di riqualifica e pulizia della piazza in collaborazione con Legambiente, seguita dalla installazione collettiva.
Qualcosa da Dire
Il gruppo nasce da un’idea di Meri Iacchi e dalla sua partecipazione al workshop the Topography of Citizienship tenuto nel maggio 2013 da Pietro Gaglianò presso la scuola internazionale d'arte SRISA. Il progetto si è sviluppato a partire da un dibattito condiviso con le persone che vivono il quartiere, chiedendo loro di raccontarsi e raccontare i propri disagi, le condizioni di benessere, le relazioni e i fatti storici. Questo ha segnato un primo passo verso la partecipazione consapevole alla riappropriazione della sfera pubblica. E ha rappresentato soprattutto un atto di responsabilità allargato (o spostato) dall'ambiente privato a quello pubblico. Tra i tanti progetti messi in campo vi è quello di recuperare spazi urbani e privati in disuso, consapevoli dell’importanza di mantenere socialmente vivo lo spazio cittadino, rivitalizzando il patrimonio anziché produrre nuova cementificazione.
BIOGRAFIE
Gioia Bernalotti, Artista
Gioia Bernalotti (1980), è una ceramista-scultrice diplomata all’Accademia di Belle Arti di Firenze (2014). La sua ricerca artistica verte su un linguaggio intimista e poetico dando voce e forma di rimembranza a storie nascoste della nostra contemporaneità. Ha partecipato a progetti culturali e collaborato con vari artisti, fra i quali Annalisa Guerri e l’artista giapponese Ryota Shioya. Fra le ultime mostre si ricordano: Temporary Monuments, SRISA Art Gallery (Firenze), Under the Ground, Galleria CerriArte (Montepulciano), Mai Perduta alla California University (Firenze). Per maggiori informazioni gioiabernalotti.weebly.com
Meri Iacchi, Curatrice del progetto
Meri Iacchi, (1964) artista fiorentina, conduce la sua ricerca al confine tra arte pubblica e arte relazionale. La sua riflessione artistica si sviluppa all’ interno di progetti in cui il tema della relazione è inteso come luogo di senso, come risorsa sociale e come pratica estetica. Tra i suoi progetti più significativi ricordiamo: Progetto Connected a cura di Silvia Petronici, Orto Botanico Firenze 2013 Orto Botanico di Palermo 2014 e Progetto Qualcosa da dire per un workshop a cura di Pietro Gaglianò The topography of citizien.
Per ulteriori informazioni e immagini rivolgersi a [email protected] Catalogo a cura di Livia Dubon. Per ordinare una copia rivolgersi al [email protected]
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